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Univ. Cattolica di Milano - I reati contro il patrimonio culturale nazionale e internazionale

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L’Italia - che è tra i primi nella lista dell’UNESCO per numero di siti dichiarati “patrimonio dell’umanità” - ha maturato nel tempo una legislazione, anche penale, specificamente dedicata ai crimini contro il patrimonio culturale e si è dotata di unità e tecniche investigative specializzate. Questi i temi del convegno “Prevenzione e contrasto dei reati contro il patrimonio culturale. La dimensione nazionale e internazionale”, che si svolgerà mercoledì 16 gennaio alle ore 8.30 in aula Pio XI (largo Gemelli, 1, Milano).
La giornata di studi è promossa dal Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale dell’Università Cattolica in partnership con ISPAC (International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme), Fondazione Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale e Fondazione Cariplo.

Il convegno si aprirà con i saluti di Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le Attività Culturali, Mariano Mossa, generale comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano e Gabrio Forti, preside della facoltà di Giurisprudenza e direttore del Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale (CSGP) della Cattolica.

Durante la giornata saranno presi in esame i profili della normativa interna e le recenti proposte di modifica della stessa, le strategie di prevenzione e contrasto a livello nazionale, la dimensione globale del traffico di beni culturali e le numerose possibili “intersezioni” con soggetti e attività criminali organizzate. Queste ultime hanno collocato il fenomeno al centro della più generale competenza dell’UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) e hanno incoraggiato la cooperazione internazionale nella prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali più allarmanti, come il crimine organizzato transnazionale e la corruzione.

Il convegno dedicherà ampio spazio ai profili internazionali, sia criminologici che giuridici, del fenomeno, trattando i profili degli strumenti normativi internazionali, sia esistenti, sia prospettati per il futuro, della cooperazione giudiziaria internazionale, delle misure volte al ritorno e alla restituzione dei beni culturali illecitamente esportati.

Tra i numerosi ospiti, anche internazionali, Citlalin Castaneda De La Mora dell’United Nations Office on Drugs and Crime, UNODC; Paolo Carpentieri, capo Ufficio Legislativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Giovanni Melillo, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Napoli, Marc André Renold, docente di Diritto dell’arte e dei beni culturali e direttore del centro di Diritto dell’arte all’Università di Ginevra; Stefano Manacorda, vice presidente e direttore ISPAC e Rosario Aitala, consigliere del Ministro Aree di Crisi e Criminalità Internazionale del Ministero degli Affari Esteri.

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