Il Giappone di oggi due anni dopo Fukushima
Una due giorni internazionale che si interrogherà sul presente e il futuro del Giappone e sulle implicazioni nei suoi rapporti con il resto del mondo sotto tre punti di vista: l’impatto degli eventi dell’11 marzo dal punto di vista delle scienze, i risvolti socio-culturali del disastro e infine i temi di politica energetica alla luce dell’incidente nucleare.
Dopo gli interventi inaugurali, che saranno tenuti dal Rettore dell’Università Ca’ Foscari Carlo Carraro e dal vice-presidente della Tōkyō University Yoshimi Shun’ya, il convegno si articolerà in tre panel fra il 25 e il 26 febbraio:
Il primo panel affronterà l’impatto degli eventi dell’11 marzo dal punto di vista delle scienze: tra i relatori, Ichinose Tomohiro (Keiō University / Vienna University of Technology) si soffermerà sulla lezione che le amministrazioni locali possono trarre dalla catastrofe, in termini di tecnologie sostenibili e per la ricostruzione. Nel pomeriggio di lunedì 25, il convegno si focalizzerà invece sulle implicazioni socio-culturali del disastro riscontrabili nel Giappone post-Fukushima. Katarzyna J. Cwiertka dell’Università di Leiden si occuperà dell’impatto degli eventi dell’11 marzo sulla sicurezza alimentare in Giappone, mentre David Hughes (SOAS) illustrerà i risultati delle sue ricerche sull’elaborazione del disastro del Tōhoku nelle arti performative. Il panel di martedì mattina sarà invece incentrato sui temi di politica energetica, con relatori come Andrew DeWit (Rikkyō University), che analizzerà le prospettive, talvolta contraddittorie, che si profilano in questo campo all’attuale classe dirigente giapponese.
Il convegno è caratterizzato da un approccio multidisciplinare (Economia e Scienze Politiche, Scienze e Architettura, Letteratura e Teatro, Lingua e Cinema, Arte e comunicazione, studi religiosi e Filosofia) con i contributi scientifici di studiosi di rilievo internazionale.