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Malattie Neuromuscolari: confronto scientifico multiculturale

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Condivisione e aggiornamento. Si possono sintetizzare con queste due parole i propositi che hanno animato e determinato l’incontro che si terrà venerdì 21 e sabato 22 giugno – nell’Aula Magna dell’Università di Messina – che vedrà la partecipazione di specialisti provenienti da 5 Paesi del Nord Africa, venuti a Messina per partecipare al “North African Neuromuscolar Training Meeting”. Un appuntamento scientifico, organizzato dal prof. Antonio Toscano, ordinario di Neurologia del Dipartimento di Neuroscienze, per puntare la lente di ingrandimento sulle malattie neuromuscolari.
Con esperti Nazionali ed Internazionali ci saranno, dunque, rappresentanti delMarocco, della Tunisia, dell’Egitto, della Libia, dell’ Algeria e di Malta.

L’obiettivo principale è quello di confrontarsi, sia sul piano delle conoscenze che delle esperienze, così da creare le condizioni ottimali per diagnosi sempre più accurate e tempestive.

Si gioca infatti spesso sul fattore tempo il trattamento di tali patologie; ancor di più visto che oggi sono disponibili nuove terapie farmacologiche e/o riabilitative efficaci.-

Nel corso delle due giornate sarà posta particolare attenzione sia sulle Miopatie genetiche, (come Distrofie muscolari, Miotonie e Miopatie metaboliche e soprattutto le Glicogenosi) sia sulle forme acquisite (quali ad es. le Miositi).

Quasi tutte rare – sia ereditarie che acquisite – le malattie neuromuscolari colpiscono motoneuroni, giunzione neuromuscolare, muscoli scheletrici e nervi periferici e si possono manifestare con un andamento progressivo ed essere gravi ed invalidanti, conducendo fino a morte precoce.

“In Sicilia sono circa 4000 le persone colpite – sottolinea il prof. Toscano - mentre in Italia sono 60.000 quelle affette da varie forme di Malattie Neuromuscolari”.

Il tema della diagnosi precoce si ripropone con insistenza soprattutto per le Distrofie muscolari e per alcune forme più rare, come ad esempio la Malattia di Pompe. In quest’ultima, infatti, il glicogeno si accumula nelle fibre muscolari, ma oggi le prospettive terapeutiche sono molteplici e il trattamento può iniziare sin dai primi giorni di vita.

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