A Unife il XX Congresso degli Antropologi Italiani
i punti di forza e di debolezza dell’Antropologia italiana, le richieste di Istituzioni nazionali e internazionali per la restituzione di collezioni storiche antropologiche conservate in contesti museali universitari, l’individuazione di possibili sinergie per lo sviluppo della disciplina antropologica nel contesto universitario”.
Uno specifico workshops riguarderà invece L’identificazione di autori e vittime di reati attraverso le immagini digitali e la ricostruzione morfometrica virtuale.
“Gli strumenti e i metodi che la scienza mette a disposizione degli investigatori – afferma Peretto - sono numerosi e riconducibili a diverse discipline scientifiche, come l’Antropologia Forense che riveste un ruolo di primaria importanza per l’analisi dei parametri morfometrici della persona. Questo workshop è aperto oltre che agli Antropologi anche agli avvocati, ai magistrati, alle forze dell’ordine e ad esperti di altri settori che operano nel campo giudiziario e investigativo”.
“In occasione del Congresso – prosegue Peretto - è stato istituito un premio alla memoria di Corinne Crovetto, Martino Ferrari, Mario Marcucci e Fabio Vianello che ci hanno lasciati nell’incidente aereo di Isernia il 5 ottobre 1993”.
Il concorso è finalizzato alla assegnazione di due premi di tesi di dottorato dell’importo complessivo di € 1500, riservati ai dottori di ricerca che abbiamo ottenuto il titolo presso un Ateneo italiano, da non più di 5 anni, con una tesi inerente la Biologia scheletrica, la Paleoantropologia, l’Ecologia preistorica, lo stato dell’Antropologia in Italia. I premi, assegnati da una Commissione giudicatrice composta da tre membri nominati dall’Associazione degli Antropologi Italiani, saranno consegnati ai vincitori l’11 settembre in una cerimonia pubblica.
Suddiviso nelle sezioni di Antropologia molecolare, Biodemografia, Antropologia del vivente, Biologia scheletrica, Paleoantropologia, Ecologia preistorica, Collezioni antropologiche, il congresso prevede le prolusioni di quattro insigni studiosi, i Proff. Henry de Lumley (Francia), Johannes Krause (Germania), Toomas Kivisild (Regno Unito) e Roberto Lleras Perez (Colombia).