A come Annientare B come Bombardare C come Conquistare D come Distruggere. È un alfabeto bellico quello usato nello sport; un linguaggio comune, televisivo, giornalistico, usato nel bar come a casa. Un vocabolario che modella e che crea una società “a misura delle parole”. Il progetto “Parlare civile” dell’agenzia di stampa Redattore Sociale e dell’Associazione Parsec si concretizza tramite un libro nel 2013.
“Anche nello sport…parlare civile”, parte da questo libro per arrivare ad analizzare le parole usate in campo sportivo. Parole spesso tutt’altro che civili, del tutto violente, discriminatorie, che troppo spesso vengono poi riciclate per altri tipi di linguaggi – soprattutto quello politico – influenzando negativamente la società. In collaborazione con UISP e ACLI.
Venerdì 6 dicembre 2013, ore 11,30
Aula 5 Giurisprudenza, via Ostiense 159/161, Roma.
Saluti
Gianluca Di Girolami, presidente UISP Roma; Marco Mencaglia, vicepresidente ACLI Roma;
Introduzione
Diego Mariottini, Ufficio Iniziative Sportive – Comunicazione Roma Tre.
Interverranno
Antonio D’Alessandro, presidente dell'Associazione Parsec: Genesi di “Parlare Civile”: il suo impatto e la sua trasposizione nel linguaggio sportivo; Paolo Castiglia, docente di Giornalismo Roma Tre: Il ruolo dell’Università come portatrice di linguaggi sani anche nello sport; Massimo Solani, giornalista l’Unità: Le responsabilità storiche del giornalismo sportivo: la normalizzazione semantica della violenza; Mauro Valeri, sociologo responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio: Le parole utilizzate nello sport come armi per discriminare: una violenza che parte dal linguaggio e che va oltre.
Moderatore
Corrado Zunino, giornalista La Repubblica
Univ. Roma Tre - Anche nello sport… Parlare civile
