Successo scolastico e successo formativo. Una ricerca della Cattolica a partire dall’Associazione Portofranco
L’impatto sul minore delle fragilità che attraversano il tessuto sociale, culturale e familiare rende oggi assai più complesso il compito educativo che necessita quindi di tutte le forze presenti nel contesto e che va sostenuto da un adeguato sistema di politiche educative e sociali. In questo quadro è necessario rivolgere un’attenzione particolare al mondo del volontariato che, in diverse forme, pone in atto azioni concrete di supporto allo studio e di accompagnamento alla crescita dei ragazzi.
L’incontro, nella Cripta dell’Aula Magna di largo Gemelli 1 a Milano alle 10, propone un approfondimento sui temi del sostegno scolastico e del volontariato, prendendo le mosse da una recente ricerca svolta dal Centro Studi e Ricerche sulle Politiche della Formazione dell’Università Cattolica (CeRiForm) in collaborazione con l’Associazione Portofranco Milano.
Dopo i saluti introduttivi e la presentazione dell’Associazione Portofranco, seguirà la presentazione della ricerca, curata dalle ricercatrici del CeRiForm Katia Montalbetti e Cristina Lisimberti, l’intervento di Giorgio Chiosso, già docente di Storia della Pedagogia presso l’Università degli Studi di Torino, sul tema delle alleanze educative per promuovere il successo formativo, e di Lucia Boccacin, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Cattolica, sulla risposta ai bisogni socio-educativi creando legami sociali.
Con la ricerca svolta dal CeRiForm si è avviata una prima azione conoscitiva circa il successo formativo degli studenti che hanno frequentato l’Associazione; in particolare, è indagato il ruolo che l’esperienza vissuta lascia nei ragazzi, oltre la risoluzione delle problematiche scolastiche.
In questo primo segmento di indagine (maggio-ottobre 2013) l’attenzione è stata focalizzata sugli studenti che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria negli ultimi cinque anni rilevando dati sull’esperienza vissuta nell’Associazione, le scelte lavorative e di studio effettuate e la dimensione di impegno sociale e civile che include la partecipazione ad attività di volontariato.
La rilevazione ha coinvolto 85 studenti (pari al 10% circa della popolazione a cui è stato somministrato un questionario online, in linea con il tasso di risposta delle survey online): la composizione del campione risulta eterogenea e tendenzialmente rappresentativa della popolazione di riferimento.
Il 70% circa del campione è impegnato in attività di studio e/o di studio e lavoro e poco meno del 50% ha svolto o sta svolgendo attività di volontariato. Questi dati, seppure parziali, restituiscono informazioni preziose: qualunque fossero le difficoltà scolastiche all’origine della scelta di Portofranco molti ragazzi sono riusciti a farvi fronte scegliendo di proseguire gli studi al termine della scuola secondaria; l’esperienza di gratuità fruita in Portofranco spinge i ragazzi ad impegnarsi per offrire ad altri aiuto e supporto ben oltre i confini dell’Associazione.
In generale, la percezione di aver bisogno di un aiuto in una o più materie scolastiche costituisce la “molla” per rivolgersi a Portofranco e questa motivazione iniziale può nel tempo restare la sola o lasciare il posto ad altre. In molti casi, infatti, si registra nei ragazzi un graduale passaggio dalla richiesta del mero supporto scolastico a quella di un accompagnamento educativo.