Univ. di Udine - Doping e limiti nello sport: ritirarsi, lasciare, fallire
L’incontro conclude il ciclo “Over the top. Prestazioni, doping e limiti: il senso dello sport e il senso della vita” promosso dall’Ateneo friulano e dall’Istituto ‘Maritain’.
«Lo sport – spiega Luca Grion, docente di Filosofia morale all’Ateneo friulano e coordinatore scientifico del ciclo di conferenze – è visto come scuola di vita dove imparare a godere dei propri successi senza arroganza e a perdere senza umiliazione». Molto spesso, però, il modello per i giovani, e non solo, è unicamente quello del vincente, di chi si guadagna la ribalta, il riconoscimento ammirato dei tifosi e un bel conto in banca.
«Così – prosegue Grion – si tende a valorizzare soprattutto i risultati; se quello che conta è vincere allora tutto ciò che mi permette di primeggiare diventa lecito. Se il mio valore si misura solo in termini di risultati, quando questi non arrivano poco conta ch’io abbia dato il massimo, che mi sia impegnato, che abbia messo a frutto le mie potenzialità. Ma vogliamo veramente che i nostri figli si formino nel mito della vittoria costi quel che costi? Se questa strada non ci piace e riteniamo utile e saggio coltivare un’idea, romantica ma non antiquata, di sport come buona pratica di vita e come palestra di vita buona, allora – conclude Grion – è urgente fermarci e riflettere sul senso della pratica sportiva e sui pericoli che lo insidiano, doping innanzitutto».