Univ. di Ferrara - Neandertal e noi
L’incontro ha rappresentato una preziosa occasione per conoscere le novità, gli studi in corso ed i progetti di ricerca sulle nostre origini e le relazioni con le altre specie che ci hanno preceduto, incarnando il senso archeologico-culturale del “cambiamento”, tema conduttore della manifestazione.
Come afferma Peresani, “ abbiamo vissuto la conferenza come un proficuo momento di confronto. Dai nostri studi e dalle nostre esperienze comparate, è senza dubbio emersa la vivacità e la multidisciplinarietà che caratterizzano la ricerca archeologica attuale e, soprattutto, come possa essere fecondo il dialogo tra studiosi che apportano esperienze e opinioni diverse alla medesima disciplina”.
E ancora, “ abbiamo cercato di spiegare al pubblico, che è intervenuto numeroso, (in molti non hanno potuto entrare in Sala Farinati che, per ragioni di sicurezza, può ospitare solo un centinaio di persone), la rilevanza del lavoro archeologico ed antropologico che, indagando con tecnologie innovative resti fossili già noti o di recente rinvenimento, ci permette di acquisire informazioni e formulare nuove ipotesi che compongono un mosaico sempre più ricco e denso di sorprese”.
Aggiunge Barbara Bussola, assistente di Peresani: “Grande è stata la partecipazione, così come l’interesse e la curiosità suscitata per il tema Neandertal e noi, con molte domande rivolte agli esperti sulla relazione tra le due forme umane, la possibilità di ibridazioni, l'origine della componente genetica che ci accomuna e, soprattutto, su quali siano le origini del nostro pensiero e comportamento simbolico, così complesse, multiregionali e non necessariamente biologiche, le ragioni dell'essere rimasti l'unico Homo oggi sul pianeta Terra e la nostra irrinunciabile tendenza all'espansione e all'esplorazione del mondo”.
“ Non mancheranno altre occasioni per riaprire questo dibattito – conclude Peresani - reso ogni giorno attuale e stimolante, anche per il grande pubblico, dalla presentazione di nuove ricerche”.