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Cinque nuovi itinerari turistici in Lombardia tra Italia e Svizzera

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Cinque nuovi itinerari turistici lombardi: sulle tracce degli “Artisti dei Laghi”, i Magistri Comacini; lungo le sacre strade degli antichi pellegrinaggi; sulle orme di San Carlo Borromeo; sulle rotte dei contrabbandieri e attraverso le case degli artisti. Cinque percorsi a cavallo tra l'Italia e la Svizzera che sono il frutto di tre anni di ricerche e di un rigoroso progetto scientifico transfrontaliero guidato dall'Università degli Studi dell'Insubria e finanziato da Regione Lombardia e Unione Europea, nell’ambito del “Pit Sapalp - Saperi Alpini: percorsi di sostenibilità lungo lo spartiacque Comasco-Ticinese.
Si è concluso il 31 marzo scorso il progetto Interreg: "Cultura Alpina: saper valorizzare il territorio", e giovedì 10 aprile 2014, dalle ore 9.30 alle ore 17.00 ne saranno illustrati i risultati nel corso del convegno in programma nell'Aula Magna dell'Università degli Studi dell'Insubria, nel Chiostro di S. Abbondio a Como.

Il progetto - coordinato dalla professoressa Laura Rampazzi del Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia dell’Università dell’Insubria – è stato realizzato in collaborazione con partner svizzeri, Regione Valle di Muggio, Val Mara e Salorino, Montearte; e partner italiani, Politecnico di Milano, Istituto Icvbc Cnr, comuni di Cernobbio e Casasco d'Intelvi, Appacuvi, Parrocchia di S. Lorenzo di Laino, Comunità Montana Lario Intelvese.

Obiettivo del progetto è la valorizzazione del patrimonio artistico ed etnografico dell'area compresa tra i laghi di Como e Lugano: il convegno è l'evento conclusivo di presentazione dei risultati di tre anni di ricerche, restauri e manifestazioni.

Gli studi di carattere artistico, storico, chimico, archivistico hanno fatto emergere interessanti risultati scientifici, legati in particolare alla ricostruzione delle vicende degli Artisti delle valli e dei laghi lombardo-ticinesi e hanno portato alla realizzazione concreta di strumenti per la valorizzazione del territorio: innanzitutto l’individuazione di percorsi turistici alternativi a quelli consueti, con la realizzazione di vere e proprie guide destinate ai visitatori, e il restauro di chiese e cappelle lungo i nuovi itinerari.

«Le ricerche condotte hanno evidenziato gli intrecci familiari nelle botteghe dei Magistri Comacini, il loro modus operandi, l’evoluzione da maestri da scultori, pittori e stuccatori - capaci di esportare la loro arte in tutta Europa - a contrabbandieri. Tutto il territorio che va da Como a Lugano è disseminato delle loro tracce: chiese, oratori, cappelle votive, le loro stesse abitazioni, che venivano abilmente decorate. Da qui è nata l’idea di tracciare i percorsi sulle tracce dei Magistri Comacini e delle loro case, a decine sparse su questo territorio di confine, tra il Lago di Como, la Val d’Intelvi, la Val Solda e Sottoceneri – spiega la professoressa Rampazzi -. Abbiamo anche analizzato i materiali dal punto di vista chimico, giungendo a definire la tecnica artistica delle decorazioni a stucco e a collocare temporalmente alcune opere, confermando o smentendo, di caso in caso, precedenti datazioni cronologiche».

L’itinerario dedicato ai pellegrinaggi mariani include una serie di siti religiosi di forte valenza storica e devozionale sul territorio compreso tra Valle Intelvi, Valsolda e Sottoceneri, come testimoniato dalle numerose cappelle votive e chiese tuttora visibili e raccolte appunto nella guida – continua la professoressa Rampazzi -. L’itinerario dedicato a San Carlo Borromeo è legato alla sua forte presenza sul territorio: a ogni suo viaggio in queste zone veniva lasciato un segno, o con una speciale decorazione o con la costruzione di edifici religiosi nuovi, andando a modificare il paesaggio architettonico dell’area».

Dal progetto è scaturito anche il restauro di diversi manufatti a Laino (Val d’Intelvi), dove è stata recuperata la Cappella del Sacro Cuore nella Chiesa di S. Lorenzo, e Puria Valsoda, dove è stata restaurata la cappella di San Carlo della chiesa della Beata Vergine Assunta e sono stati restituiti alla loro bellezza originaria stucchi e dipinti murali.

Un altro aspetto del progetto è quello legato alla valorizzazione del patrimonio etnografico: così alcuni studiosi si sono occupati di approfondire le storie legate alle streghe. «Forse non tutti sanno che la Diocesi di Como è stata una delle prime nel Medioevo a fare i processi alle streghe, di questo nelle fonti ci sono molte tracce e abbiamo studiato il fenomeno come esempio di cultura popolare» – sottolinea la Rampazzi.

Infine è stato creato un ultimo itinerario – che di fatto unisce le varie anime del progetto - è quello sulle strade del contrabbando che riassume in sé arte, etnografia e storia di questi territori: « da scultori, stuccatori e pittori, gli uomini di queste valli divennero nel tempo contrabbandieri e sulle rotte del contrabbando si ritrovano ancora oggi numerose testimonianze del passato, non soltanto cappelle votive, ma anche lavatoi, carbonaie, calchere per la lavorazione della calce. A Casasco d’Intelvi abbiamo creato un tragitto con guide e cartelloni che descrivono tutto quello che si trova lungo il sentiero» l’obiettivo è quello di «proporre itinerari turistici alternativi ai circuiti tradizionali, all’interno di valli bellissime dal punto di vista paesaggistico e ricchissime di manufatti» conclude la professoressa Rampazzi. 

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