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Sviluppo scientifico e tecnologico e teorie evoluzionistiche: punti di contatto ed opportunità

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Portare le politiche dello sviluppo a considerare proposte che tengano conto dei modelli evolutivi descritti per le forme di vita. In particolare, esaminare il fenomeno che va sotto il nome di “preadattamento”, quale importante fattore propulsivo della contemporanea ricerca scientifica e tecnologica. Questi sono i temi che saranno affrontati dalla relazione “Nuove tecnologie e metamorfosi funzionali: alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo scientifico e tecnologico” che Pierpaolo Andriani e Giuseppe Carignani terranno giovedì 8 maggio nell’ambito di “Aperture. Idee, scienza e cultura”.
L’iniziativa, ideata da Università e Comune di Udine offre, attraverso incontri pubblici, occasioni per riflettere e confrontarsi con la contemporaneità. L’appuntamento è alle 17.30 nell’auditorium di palazzo Garzolini – di Toppo Wassermann, in via Gemona 92 a Udine. Coordinerà Angelo Vianello, prorettore dell’Università friulana. L’evento sarà trasmesso in diretta video sul sito http://webradio.uniud.it.

Pierpaolo Andriani è professore di management dell’innovazione e teoria della complessità alla Kedge Business School a Marsiglia. Ha ricevuto il PhD alla Durham University (UK). I suoi interessi di ricerca si concentrano sull’impatto della teoria della complessità interpretata in chiave evolutiva sull’innovazione. I suoi articoli sono apparsi sulle migliori riviste internazionali del settore. Giuseppe Carignani, ingegnere, docente dell’Isis Malignani di Udine, collabora con il Laboratorio di Ingegneria gestionale dell’Università di Udine occupandosi di ricerca su origine ed evoluzione della tecnologia, didattica dell’innovazione, di creatività tecnologica.

«Nell’evoluzione biologica, l’ipotesi del processo di preadattamento che Stephen J. Gould ha chiamato exaptation, e che già Darwin aveva intuito discutendo fin dalla prima edizione dell’Origine delle specie “la meravigliosa metamorfosi delle funzioni” per spiegare l’origine degli organi complessi, si rivela – spiega Angelo Vianello - un meccanismo fondante anche la ricerca scientifica e l’innovazione: così, infatti, si possono interpretare alcuni fenomeni che accompagnano e sostengono la rivoluzione industriale in corso, dai creative commons al movimento dei makers. E le politiche dello sviluppo dovrebbero riconsiderare questa teoria quale importante fattore propulsivo della contemporanea ricerca scientifica e tecnologica».

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