Infortuni sul lavoro ed individuazione delle responsabilità
In apertura i saluti di Stefano Grimaz, delegato alla sicurezza dell’Università di Udine, e l’introduzione ai lavori di Marina Brollo, direttrice del Dipartimento di scienze giuridiche. Coordinerà Gloria Carlesso, referente della formazione distrettuale della Scuola superiore della magistratura.
Interverranno, fra gli altri, il magistrato Raffele Tito, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Udine; i giuslavoristi, Paolo Pascucci dell’Università “Carlo Bo” di Urbino, Valeria Filì dell’Università di Udine e Roberta Nunin dell’Università di Trieste; l’imprenditore Adriano Luci, già presidente di Confindustria Udine e attuale componente il consiglio direttivo, e Claudia Zuliani, direttore della Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Azienda per i servizi socio sanitari n. 4 “Medio Friuli”.
In chiusura (alle 12.30 circa) sarà assegnato il premio di laurea in memoria del magistrato Giuseppe Lombardi, giunto alla quarta edizione. Il riconoscimento, Il premio, del valore di 2 mila euro e riservato a laureati dell’Università di Udine con tesi sul diritto della sicurezza nell’ambiente di lavoro, sarà consegnato dal presidente di Autovie Venete, Emilio Terpin.
Il premio “Lombardi”, promosso dalla famiglia e dagli amici del magistrato e dall’Ateneo friulano, è sostenuto da Autovie Venete, dalle case editrici Cedam e Utet giuridica e da Ipsoa. Gode inoltre del patrocinio dell’Azienda per i servizi socio sanitari n. 4 “Medio Friuli”, della Camera penale friulana di Udine, di Confindustria Udine, della direzione regionale dell’Inail e della sede di Udine dell’Inps.
«La novità di questa edizione – segnala Marina Brollo – è la prestigiosa collaborazione con la Scuola superiore della magistratura di Trieste e con l’Ordine degli avvocati di Udine per fare una giornata di alta formazione su un tema molto ‘caldo’, quello degli infortuni sul lavoro. Quindi oltre alla memoria, oltre alla formazione dei giovani, c’è anche l'alta formazione sempre nel nome del rimpianto magistrato Lombardi».