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L’iniziativa, compresa nel circuito della XII Settimana della Cultura del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, è organizzata dal Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari in collaborazione con le Soprintendenze per i beni archeologici per le provincie di Cagliari e Oristano e di Sassari e Nuoro e con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Provincia del Medio Campidano e dei Comuni di Serramanna e di Sanluri.
L’idea di creare un momento di incontro e confronto dedicato alla sfera funeraria è stata condivisa e sviluppata con il Comune di Serramanna, suggerita dall’apertura della sezione archeologica del museo locale in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici per le provincie di Cagliari e Oristano. Questo spazio espositivo è infatti destinato a rappresentare, attraverso i risultati e i materiali provenienti dallo scavo della necropoli punico-romana di Su Fraigu, un esempio di utilizzo e di sistemazione di un’area cimiteriale con problematiche legate all’ideologia funeraria e ai rituali tra la fine del VI secolo a.C. e il III secolo d.C.
Questo Convegno di studi, incentrato sul problema della rappresentatività sociale nel mondo funerario dell’antichità, si configura come un’occasione di confronto sulle relazioni tra società dei vivi e comunità dei morti ricostruibili sulla base di contesti cimiteriali urbani e rurali della Sardegna.
Il programma del Convegno comprende tre sessioni: la prima a carattere metodologico, riguardante diversi modi di lettura e analisi dei contesti funerari nel rapporto tra la comunità dei vivi e quella dei morti; la seconda e la terza su aspetti peculiari dell’ideologia funeraria, rispettivamente in età punica e in età romana, ossia l’arco temporale di occupazione della necropoli serramannese.