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E’ possibile il risarcimento alle vittime delle deportazioni naziste?

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Stati e crimini contro l’umanità. Le azioni civili nei confronti degli Stati per atti iure imperii in violazione dei diritti fondamentali: gli effetti della sentenza costituzionale n. 238/2014”. E’ questo il titolo del dibattito che si svolgerà martedì 10 marzo, alle ore 15, in Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara (c.so Ercole I d’Este, 37). L’incontro  affronterà il tema della possibile risarcibilità dei danni subiti dalle vittime delle deportazioni forzate e degli eccidi provocati dall’esercito tedesco o dalle SS naziste durante la Seconda Guerra Mondiale.
La materia è diventata ancor più scottante dopo la recente sentenza della Corte costituzionale n. 238/2014, la quale ha affermato l’inapplicabilità, in Italia, della norma internazionale che stabilisce l’immunità assoluta degli Stati con riguardo alle controversie civili che hanno origine da gravi violazione del diritto internazionale e dei diritti fondamentali della persona (i c.d. “crimini di guerra e contro l’umanità”), perché in contrasto con i principi supremi della nostra Costituzione.

Tanti gli interrogativi sul tappeto: posto che è ora possibile, per i cittadini italiani che hanno subito torti di tal tipo, convenire in giudizio lo Stato straniero responsabile, come sarà concretamente possibile liquidare i risarcimenti loro dovuti? Ci saranno, per questo, tangibili conseguenze sul piano dei rapporti diplomatici del nostro Paese con altri Stati europei (Germania in primis)? Cosa accadrà se l’Italia verrà perciò condannata dalla Corte Internazionale di Giustizia per violazione di una norma internazionale generalmente riconosciuta? Potrà l’Italia – per “ritorsione” – essere chiamata a rispondere dei danni provocati in violazione dei diritti umani al tempo del fascismo?

Su questi (e altri) interrogativi sono chiamati a riflettere il Prof. Paolo Veronesi (Costituzionalista Unife), che è anche l’organizzatore dell’incontro, il Prof. Francesco Salerno (Internazionalista Unife) e gli Avvocati Domenico Carponi Schittar e Joachim Lau (rispettivamente del foro di Venezia e di Firenze) che hanno seguito numerosi processi relativi alla pretesa responsabilità dello Stato tedesco. L’Avv. Lau è, tra l’altro, impegnato proprio nella causa da cui è partita l'ordinanza che ha dato luogo alla sentenza n. 238, ed è particolarmente noto in quanto – da tedesco operante in Italia – ha sin qui seguito diversi processi che chiamano in causa le responsabilità del passato nazista del suo Paese d’origine. L’iniziativa ha ottenuto l’accreditamento dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Ordine degli Avvocati.

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