Università di Udine - Cinema e Risorgimento: il caso di "1860" di Blasetti
L’opera di Blasetti, cineasta fra i più significativi del cinema italiano tra le due guerre, rivela il confronto problematico del fascismo con l’eredità risorgimentale e l’eterogeneità delle posizioni interne al regime. Il film fu supervisionato dall'intellettuale Emilio Cecchi, all’epoca direttore della Cines.
«Per alcune ardite scelte estetiche e l'afflato popolare la pellicola – spiega Pitassio – venne a posteriori giudicata un annuncio del futuro neorealismo. In verità, in essa convivono anime diverse tra loro in dialogo: l'intento agiografico e la riflessione su unità e varietà italiana, il nazionalismo e la glorificazione del capo, lo sperimentalismo estetico e l'affermazione del potere dell'autore».