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11 lezioni sui terremoti alla Università di Udine

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Il Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura (Dpia) dell’Università di Udine organizza, dal 2 al 5 maggio, “Le lezioni del terremoto”, un ciclo di 11 incontri pubblici sotto forma di lezioni universitarie dedicati al terremoto del 1976 in Friuli e, più in generale, ai fenomeni sismici. L’Ateneo, con i suoi docenti, racconterà alcune delle proprie conoscenze ed esperienze maturate sul problema, in particolare nei settori ambientali, architettonici, costruttivi e territoriali. Gli incontri, coordinati da Domenico Visintini, si terranno nel polo scientifico dell’Ateneo (via delle Scienze 206, Udine).
Il ciclo rientra nel programma di iniziative “Friuli 1976 – 2016. Epicentro di saperi” promosse dall’Università per il quarantennale del tragico evento.

«Ogni catastrofe insegna sempre qualcosa – spiega Visintini –, da qui il titolo dell’iniziativa rivolta a tutti gli interessati oltre naturalmente agli studenti. L’Università di Udine, istituita per contribuire alla rinascita del Friuli dopo il sisma, racconterà nel normale orario didattico dei docenti e nell’ambito disciplinare del loro corso, un particolare aspetto del terremoto del 1976 oppure del “fenomeno terremoto”». I corsi di studio coinvolti nel ciclo di lezioni sono quelli di Ingegneria civile, Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Scienze dell’architettura e Architettura.

Nel primo incontro, lunedì 2 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, nell’aula 38, Daniele Goi parlerà sul tema “La depurazione dell’acqua nelle zone del terremoto del 1976: un processo in via di assestamento?”.

Due gli incontri previsti per martedì 3 maggio.

Dalle 10.30 alle 12.30, nell’aula 27, Roberto Meriggi spiegherà i “Fenomeni di liquefazione innescati da eventi sismici”.

Dalle 13.30 alle 16.30, nell’aula 1, Stefano Sorace interverrà sul tema “Configurazioni di danno e vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura. La lezione del terremoto del Friuli e degli eventi occorsi in Italia nei decenni successivi. Parte 1”.

Mercoledì 4 maggio sono previsti cinque appuntamenti.

Dalle 8.30 alle 10.30, nell’aula 2, Roberto Beinat illustrerà “Il contributo del telerilevamento e del Sistema informativo geografico (Gis) nell’analisi e gestione delle emergenze ambientali”.

Dalle 10.30 alle 12.30, nell’aula 27, Domenico Visintini spiegherà “L’utilizzo delle immagini per la gestione del ‘dopo terremoto’: Venzone 1976, Gemona 1996, Haiti 2010, Emilia 2012”.

Dalle 13.30 alle 15.30, nell’aula 11, Stefano Sorace terrà la seconda parte dell’incontro su “Configurazioni di danno e vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura. La lezione del terremoto del Friuli e degli eventi occorsi in Italia nei decenni successivi”.

Dalle 14.30 alle 16.30, nell’aula D, conferenza di Antonino Morassi su “George William Housner e la nascita dell’ingegneria sismica moderna”.

Ancora dalle 14.30 alle 18.30, nell’aula G, seminario didattico su “Il modello Friuli della ricostruzione post-terremoto: exemplum o unicum irripetibile?”. Interverranno Ivano Benvenuti, presidente del Comitato Friuli 76/16; Diego Carpenedo, già membro del “Gruppo interdisciplinare centrale della Segreteria generale straordinaria per la ricostruzione del Friuli”; Giovanni Pietro Nimis, architetto incaricato dei piani urbanistici di ricostruzione di Artegna, Gemona del Friuli e Venzone; Roberto Pirzio Biroli, già incaricato della ricostruzione di edifici e borghi storici; Enzo Spagna, già direttore regionale della Direzione della pianificazione territoriale della Regione Friuli Venezia Giulia. Introduce e conclude, Sandro Fabbro.

Infine, giovedì 5 maggio, sono previsti tre incontri.

Dalle 8.30 alle 10.30, nell’aula B, Alessandra Gubana, parlerà sul tema “Dall’analisi lineare all’analisi non lineare: l’approccio usato in Friuli nel 1976 per il calcolo della risposta sismica degli edifici in muratura”.

Dalle 10.30 alle 12.30, nell’aula 49, Eric Puntel terrà una lezione sul tema “A model for rock and concrete dam joints subject to seismic loads”.

Dalle 13.30 alle 17.30, nelle aule disegno 1 e 2, seminario di Franco Amendolagine e Vittorio Foramitti su “La restituzione del Castello di Colloredo di Monte Albano”.

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