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Scienza e Tecnologia

Sclerosi multipla, nuove tecniche per indagini precoci delle lesioni cerebrali

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Scoprire precocemente le alterazioni cerebrali della sclerosi multipla quando ancora sono allo stato microscopico e non rilevabili dalle consuete tecniche di analisi. E’ il risultato a cui apre la strada la ricerca – appena pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Annals of Neurology - nata dalla collaborazione tra il gruppo di Luca Massacesi dei Dipartimenti di Neuroscienze dell’Università di Firenze e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e la Translational Neuroradiology Unit del National Institute of Neurological Disorders and Stroke statunitense (NINDS) che fa parte dei National Institutes of Health di Bethesda.
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INFN - Viaggio nel cuore del Sole: i nuovi risultati dell'esperimento Borexino

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Aldo Ianni, scienziato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che lavora all’esperimento Borexino dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, illustrerà nel corso di una conferenza pubblica gli ultimi risultati sulla misura dell’energia della nostra stella. La ricerca, di recente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature, ha avuto eco in tutto mondo: è la prima volta, infatti, nella storia dell’indagine scientifica del Sole che viene stata misurata la sua energia nel momento stesso in cui è prodotta.
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Univ. di Udine - Innovazioni per frutta sana e di qualità - Progetto Stayfresh

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Frutta più sana e di elevata qualità grazie alle innovazioni a basso impatto ambientale messe a punto dal progetto di ricerca nazionale Ager-Stayfresh, coordinato dall’Università di Udine, con l’obiettivo di contribuire a migliorare la competitività del comparto agroindustriale. Il progetto ha infatti individuato soluzioni facilmente trasferibili alla filiera produttiva dell’ortofrutta di IV gamma, cioè i prodotti freschi, lavati e confezionati, pronti per essere venduti e messi in tavola. La ricerca, triennale, è stata finanziata con 1 milione 225 mila euro da Ager, associazione di 13 fondazioni bancarie (fra cui la Fondazione Crup) che sostengono la ricerca nel settore agroalimentare.
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Univ. di Bologna - Che differenze ci sono tra un animale selvatico ed uno domestico?

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Che differenze ci sono tra un coniglio selvatico e uno domestico? Le nostre conoscenze sui cambiamenti genetici che sono avvenuti e avvengono nel processo di domesticazione degli animali sono ancora scarse, ma un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science pone oggi le basi per capirci qualcosa di più. Nato dal lavoro di un team internazionale di ricercatori tra cui Luca Fontanesi, docente al Dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna (e Chair della COST Action “A Collaborative European Network on Rabbit Genome Biology – RGB-Net”), lo studio dimostra che i geni che controllano lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso sono stati particolarmente importanti nel processo di domesticazione del coniglio.
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Ricerca Unicam. La pelliccia di Ötzi svela l’origine dei cervi alpini

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Il DNA estratto dai peli della pelliccia indossata da Ötzi, l’Uomo venuto dai ghiacci, ha dimostrato che il cervo che popolava le Alpi 5.300 anni fa circa (Età del Rame), apparteneva ad una linea genetica che oggi è diffusa in Europa centrale, mentre gli esemplari che vivono oggi sulle Alpi italiane sono legati ad una linea più orientale. Questo il risultato della ricerca coordinata dagli antropologi dell’ Università di Camerino in collaborazione con i bioinformatici del CNR di Milano e del Museo di Storia Naturale di Copenhagen, pubblicato recentemente sulla rivista internazionale PLOS ONE.
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In alta quota la pressione arteriosa sale. Lo dimostra una ricerca sull’Everest

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La ridotta disponibilità di ossigeno in alta quota causa un aumento della pressione arteriosa nelle 24 ore. A dimostrarlo, per la prima volta, è una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Istituto Auxologico Italiano, condotta sul Monte Everest e pubblicata online oggi sullo European Heart Journal (“Changes in 24 hour ambulatory blood pressure and effects of angiotensin II receptor blockade during acute and prolonged high altitude exposure. A randomized clinical trial” DOI: 10.1093/eurheartj/ehu275). I ricercatori hanno anche osservato che il telmisartan, un farmaco usato per abbassare la pressione arteriosa, è efficace nel contrastare gli effetti della quota sull’incremento di pressione fino a 3400 metri, mentre non lo è più alla quota di 5400 metri, cioè all’altezza del Campo Base dell’Everest.
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Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Torre pendente (e in inglese)

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torre di pisaE’ quasi un paradosso: la Torre di Pisa è uno dei monumenti più celebri al mondo, ma è talmente conosciuto che il suo aspetto turistico e iconico ha ormai largamente prevalso sulla conoscenza delle sue caratteristiche storico-architettoniche. E questo specialmente nei confronti del pubblico straniero, anche per la scarsa circolazione all’estero dei testi scientifici sull’argomento, scritti per lo più da autori italiani. Proprio per colmare questa lacuna nasce l’ultimo libro di Valerio Ascani, ricercatore del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell’Università di Pisa.
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Gli scavi dell’Università di Pisa a Badia Pozzeveri protagonisti a “Superquark”

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Andrà in onda durante la prima serata di RAI 1, nell’ambito della trasmissione di divulgazione scientifica “Superquark” di Piero Angela, un servizio sugli scavi condotti dall’Università di Pisa nel sito archeologico di Badia Pozzeveri. Lo scavo, su cui opera la Divisione di Paleopatologia guidata dal professor Gino Fornaciari, è tra i principali della Toscana per dimensione e numero di partecipanti. Deve la sua notorietà anche alla collaborazione che già da diversi anni vede lavorare gomito a gomito i ricercatori pisani e quelli della Ohio State University, la prima università statunitense per dimensioni e la seconda per numero di studenti.
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Scoperte forme di vita nei laghi antartici

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C’è vita nei laghi subglaciali dell’Antartide, ambienti estremi immersi nell’oscurità, sottoposti a pressione elevatissima, da millenni isolati dall’atmosfera dalla spessa calotta glaciale. La scoperta ha implicazioni sugli studi riguardanti la vita in vari ambienti estremi sia terrestri che di altri pianeti del sistema solare. Sviluppando un’innovativa tecnologia di perforazione ‘ad acqua calda’ e raggi ultravioletti, protetta così dal rischio di contaminare ambiente e campioni, i ricercatori hanno prelevato microrganismi viventi nelle acque del lago subglaciale Whillans, coperto da 800 metri di calotta glaciale.
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Dall’università di Verona il test non invasivo per la diagnosi in vita di malattie neurodegenerative tra cui la malattia di Creutzfeldt-Jakob

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Un team di scienziati dell’università di Verona ha messo a punto un test, non invasivo e a bassissimo costo, per la diagnosi delle malattie umane da prioni, patologie neurodegenerative non curabili. La  forma sporadica della malattia di Creutzfeldt-Jakob (Mcj) è la più frequente mentre la “variante della Mcj” ormai in via di estinzione, è stata tristemente conosciuta al pubblico per la trasmissione all’uomo in seguito ad  esposizione a materiale infetto proveniente da bovini affetti da encefalopatia spongiforme bovina o Bse. I risultati della ricerca, svolta in collaborazione con i ricercatori del National Institute of Health di Hamilton, Montana, Usa e con l’Istituto Superiore di Sanità italiano, sono stati pubblicati sul “New England Journal of Medicine”, la più prestigiosa rivista mondiale in ambito di ricerca medica.
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Cinquanta milioni di anni per spiccare il volo

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I continui ritrovamenti fossili confermano che gli attuali uccelli discendono evolutivamente da una particolare famiglia di dinosauri, i teropodi. Un nuovo studio, appena pubblicato su Science, mostra che questa evoluzione specifica fu il risultato di un processo unico: 50 milioni di anni di continua miniaturizzazione nelle dimensioni corporee. La ricerca è il frutto di una collaborazione internazionale tra Andrea Cau, dottorando di ricerca presso il dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna, Mike Lee dell’Università di Adelaide (Australia) e Gareth Dyke e Darren Naish dell’Università Southampton, in Inghilterra.
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