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Scienza e Tecnologia

Una spedizione dell'Università di Pisa in Antartide alla ricerca di meteoriti

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Una spedizione in Antartide alla ricerca di meteoriti, in quello che è un terreno privilegiato per la raccolta di materia extraterrestre per studi sull'origine e sull'evoluzione del sistema solare. Partiranno con questo obiettivo, martedì 20 novembre 2012, i tre ricercatori dell'Università di Pisa che sono stati inseriti nella XXVIII missione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziata dal MIUR. A guidare il gruppo sarà Luigi Folco, ricercatore del dipartimento di Scienze della terra e coordinatore nazionale del progetto Meteoriti Antartiche del PNRA, che è al suo nono viaggio in Antartide.
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Un accordo con l’Istituto Europeo di Oncologia per colpire il metabolismo del cancro

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L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), mediante la sua società di trasferimento tecnologico TTFactor, ha firmato con l’Università di Pisa un importante accordo di licenza per lo sviluppo di una nuova classe di molecole che sembrano essere in grado di bloccare il modo in cui le cellule cancerose producono l’energia necessaria per vivere e crescere.
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Sweet™, le nuove ciliege targate Alma Mater

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Di nome fanno Aryana, Lorenz, Gabriel, Saretta e Valina, ovvero i nomi dei figli di chi le ha inventate. Di cognome Sweet, a testimoniarne uno dei tratti salienti, la dolcezza. Nate dal progetto “30 e lode”, le nuove varietà di ciliegio della serie Sweet targate Alma Mater Studiorum si presenteranno ufficialmente al pubblico a Bolzano in occasione della Fiera internazionale Intepoma.
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Nanomateriali e medicina: all’orizzonte nuovi mezzi di contrasto in ecografia

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Arriva dal Dipartimento di Chimica e Farmacia dell'Università di Sassari una scoperta destinata ad avere ripercussioni importanti nel campo della diagnostica e della terapia medica: i nanotubi di carbonio possono essere visualizzati tramite gli ultrasuoni ecografici. In altre parole, questi materiali piccolissimi, nell'ordine del milionesimo di metro, possono essere utilizzati come mezzo di contrasto in ecografia.
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Cura delle malattie neurodegenerative, una nuova speranza viene da uno studio sulle terapie antidepressive

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Una speranza per contrastare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson viene da uno studio sulle terapie antidepressive condotto da Maura Boldrini, ricercatrice dell’Università di Firenze. Alla scoperta ha dedicato la copertina la rivista scientifica Biological Psichiatry  (“Hippocampal Angiogenesis and Progenitor Cell Proliferation Are Increased with Antidepressant Use in Major Depression”).
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Con “RoboCom” i migliori amici dell’uomo saranno i robot

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In un futuro prossimo sarà un robot il migliore e più fidato amico dell’uomo. Lo aiuterà a vivere meglio,  aiutando i medici nella cura e nella prevenzione di numerose patologie, lo supporterà nel dedicare maggiore attenzione all’ambiente in cui vive, e nell’esplorazione di luoghi inaccessibili o pericolosi, rendendo meno rischiose situazioni di emergenza e gli renderà sopportabili lavori che richiedono ancora l’uso della sua forza fisica.
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Unibo: scoperta la "macchina del tempo" per riprogrammare le cellule umane adulte verso altri tipi di cellule

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Una vera e propria “macchina del tempo” in grado di riportare le cellule  staminali e non ad uno stato ancestrale, simil-embrionale, per consentire ai biologi molecolari di “riprogrammarle” e trasformarle in ogni tipo cellulare. Si chiama REAC (Radio Electric Asymmetric Conveyer) – configurato come Bio Enhancer-Neuro Enhancer (B.E.N.E.) - ed è un convogliatore che produce campi radioelettrici a bassissima intensità.
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Dai cani all'uomo, per una cardiologia interventistica più sicura

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Un gruppo di ricercatori della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia, coordinata dal professore Francesco Porciello, ha messo a punto una nuova tecnica che elimina il rischio delle radiazioni cui sono sottoposti i medici e i pazienti durante gli interventi di cardiologia interventistica mini-invasiva con l'uso di cateteri. Tali interventi cardiaci e vascolari, infatti, sono stati finora vincolati – sia negli uomini che negli animali - all'impiego del fluoroscopio per la guida ed il posizionamento dei cateteri e dei diversi dispositivi all'interno delle camere cardiache e dei vasi sanguigni, sebbene ciò implichi una notevole esposizione alle radiazioni ionizzanti sia per i pazienti sia, soprattutto, per gli operatori.
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Verona in primo piano nella lotta contro i tumori del pancreas

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L’identificazione di nuovi biomarcatori per una diagnosi precoce delle malattie e la definizione di trattamenti innovativi specifici per il paziente attraverso le più recenti scoperte della ricerca molecolare sono i nuovi orizzonti della lotta alle neoplasie. La nuova strategia riguarda in particolare i tumori del pancreas. Patologia severa che continua ad avere un importante impatto socio sanitario sulla collettività e che impegna fortemente la comunità scientifica con l’obiettivo di anticipare, quanto possibile, la diagnosi e studiare terapie più efficaci nella lotta a questo tipo di neoplasia.
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Nanotecnologie, scoperta tecnica che permette di vedere oggetti nascosti sotto strati opachi

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Una tecnica non invasiva che consente di ottenere un’immagine chiara di un oggetto nascosto da materiali opachi è stata messa a punto da un gruppo di ricercatori internazionali. Alla scoperta, frutto di una ricerca condotta da Jacopo Bertolotti (Dipartimento di Fisica/Laboratorio Europeo per la Spettroscopia non Lineare-LENS) dell’Università di Firenze, in collaborazione con l’Università di Twente (Olanda) ha dedicato la copertina la rivista Nature (“Non-invasive imaging through opaque scattering layers” DOI 10.138/nature11578).
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Tiroide: la probabilità che un nodulo sia maligno è rimasta invariata al 3% negli ultimi 40 anni

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La notizia è di quelle che rassicura. Lo studio condotto dal professor Angelo Carpi del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa in collaborazione con l’Unità di Epidemiologia e Biostatistica dell'Istituto di Fisiologia del CNR di Pisa su circa 10mila pazienti, dal 1972 ad oggi, ha dimostrato che la possibilità che un nodulo tiroideo sia maligno è rimasta invariata nel corso del tempo. Dunque, negli ultimi 40 anni, la probabilità che un nodulo alla tiroide sia maligno è rimasta invariata al 3% circa.
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